Capitale: PORT VILA
Popolazione: 221.400 (2005)
Superficie:12.200 km²
Fuso orario: +11 ore (autunno-inverno in Italia), +10 (durante l’ora legale in Italia)
Lingue: inglese e francese (ufficiali), bislama (lingua locale)
Religioni: in maggioranza cristiana, nelle diverse denominazioni
Moneta: Vatu (VUV)
Passaporto:
Necessario; qualora per arrivare a Vanuatu sia necessario fare scalo negli Stati Uniti d’America (ad es. Hawaii) o in un’isola del Pacifico territorio statunitense (ad es. Guam, Samoa Americane, Isole Marianne ecc.) è indispensabile avere uno dei seguenti passaporti:
a) passaporto a lettura ottica rilasciato entro il 26.10.2005,
b) passaporto “con foto digitale” rilasciato entro il 25.10.2006
c) Passaporto elettronico
In tutti gli altri casi è indispensabile, anche per il semplice transito aeroportuale in territorio statunitense, munirsi di un visto d’ingresso da richiedere alle autorità consolari degli Stati Uniti d’America prima della partenza dall’Italia.
Visto di ingresso: per una permanenza fino a 30 giorni viene rilasciato in aeroporto
Formalità valutarie e doganali: nessuna in particolare, eccezion fatta per la severa regolamentazione in materia di importazione di cibo, armi e materiale esplicitamente pornografico.
Clima:
Il clima delle isole Vanuatu è tropicale nel nord e subtropicale nel sud. In tutto l'arcipelago le temperature sono mitigate dalle brezze oceaniche e, nella stagione invernale australe, dal costante spirare dei freschi alisei di sudest.
Gli alisei di sudest spirano infatti dalla seconda metà di maggio a ottobre, quando la fascia di convergenza intertropicale (ITCZ) è situata a nord dell'Equatore e le isole sono caratterizzate da clima piuttosto secco e piacevolmente fresco. Da novembre ad aprile, il clima è più caldo e molto più umido. E' questa la stagione delle piogge, stagione in cui i venti sono variabili e nella quale, in particolare a partire da dicembre, l'arcipelago viene periodicamente colpito da cicloni e tempeste tropicali.
In luglio, al culmine dell'inverno australe, le Vanuatu sono battute dagli alisei di SE, freschi e abbastanza asciutti, tanto che le precipitazioni sono in genere comprese tra 100 e 150 mm/mese, come pure in giugno e agosto, con punte più elevate solo sui versanti sopravvento dei rilievi.
E' questo il periodo più fresco e meno piovoso per le isole, con isoterme al livello del mare intorno a 22,5°/23° (qui come nel resto dell'articolo le temperature si intendono in gradi centigradi).
A partire da settembre le temperature iniziano lentamente a salire, prima a nord poi a sud (media di settembre sui 23,5° nel nord, 23° sulle isole più meridionali), questo facilita i moti convettivi e in settembre e ottobre la quantità di pioggia caduta è maggiore rispetto a quella dei mesi invernali (150-200 mm/mese), crescendo ancora in novembre. La vera e propria stagione delle piogge inizia però a fine novembre (in dicembre nelle isole più meridionali), quando, all'inizio dell'estate australe, la ITCZ, la fascia di convergenza intertropicale, si pone alla latitudine di queste isole, proveniente appunto da nord. Contrariamente alle zone intertropicali non costiere, i massimi di temperatura non si hanno nel periodo che precede le grandi piogge, ma proprio nel cuore della stagione umida. L'inerzia termica delle acque fa si che queste si continuino a scaldare per tutto il periodo estivo e, trovandoci su piccole isole, l'influenza della temperatura delle acque marine su quella della terraferma è determinante. I mesi più caldi sono quindi gennaio e febbraio, con isoterme sui 26,5°.
Man mano che aumentano le temperature aumenta anche la piovosità che ha il suo massimo tra febbraio e marzo, nei quali gli accumuli mensili sono sui 250-300 mm. Le piogge cadono in genere sotto forma di intensi rovesci, accompagnati da temporali, in prevalenza pomeridiani.
In aprile, ormai nell'autunno australe, le temperature cominciano a scendere, mentre salgono nella fascia tra l'Equatore e il Tropico del Cancro, zona verso cui inizia a spostarsi la ITCZ. Aprile e la prima parte di maggio segnano quindi un periodo di transizione sulle Vanuatu, durante il quale gradualmente le temperature si abbassano, gli alisei di SE riprendono il predominio e l'atmosfera si essicca, con conseguente graduale diminuzione delle piogge, che in maggio, quando le temperature sono poco sopra i 24°, si portano intorno ai 100-150 mm.
Il clima è dunque del tipo tropicale (subtropicale nelle isole più meridionali) con lunga stagione piovosa estiva, con precipitazioni comprese tra 1500 e 3300 mm/anno (la presenza di rilievi localmente esalta gli effetti delle precipitazioni), con una certa riduzione delle piogge negli anni El Nino.
Port Vila, la capitale, è situata a 17,8°S, sull'isola Efate. Vi cadono mediamente 2336 mm all'anno di pioggia. I mesi da dicembre a maggio sono i più piovosi, tutti con oltre 200 mm, ma il culmine della stagione piovosa è da gennaio a marzo (301, 271, 356 mm nei tre mesi considerati). Novembre, maggio e giugno registrano circa 150 mm di pioggia, mentre i mesi più asciutti sono quelli da luglio a ottobre, con il minimo in settembre (105 mm). Le temperature medie vanno da 22,9°C di luglio e agosto a 26,7°C di febbraio. Escursioni giornaliere sui 7°C, appena qualche decimo in meno nella più umida stagione estiva. 24,2°C la temperatura media di maggio, 24,0°C quella di ottobre, i mesi di transizione sta stagione umida e stagione asciutta, 24,7°C la media annua.
Più a nord, Luganville (isola Espiritu Santu, 15,5°S), registra 3135 mm/anno, con i mesi da dicembre ad aprile oltre i 300 mm (mese più piovoso marzo, con 397 mm), mentre l'inverno è più piovoso rispetto a Port Vila. Anche nel mese più asciutto (agosto) cadono infatti 150 mm di pioggia. Minore rispetto a Port Vila anche l'escursione stagionale, con 2,6°C di margine tra il mese più caldo (febbraio 26,0°C) e quelli più freschi (23,4°C in luglio e agosto). 24,8°C la media annua.
Sicurezza:
Il Paese è relativamente sicuro rispetto ad altre isole del Pacifico.
Occorre tuttavia prestare attenzione alla propria sicurezza a causa dell’aumento della delinquenza comune. Si consiglia di frequentare le spiagge dei villaggi turistici in quanto le altre spiagge sono a volte teatro di rapine o atti di violenza anche sessuale contro gli stranieri.
Va osservata una certa cautela nell’entrare in un villaggio locale; occorre assicurarsi di aver ottenuto il permesso da uno dei residenti del villaggio.
Pericoli naturali sono segnalati anche per la balneazione. E’ preferibile evitare di allontanarsi a nuoto dalla costa e soprattutto da soli, a causa della presenza di squali nelle zone costiere. Massima cautela va esercitata in caso di sport subacquei, tenendo anche conto che l’unica camera iperbarica di Vanuatu è situata nella capitale.
Le diverse isole che compongono Vanuatu si trovano in una zona sismica, per cui vi è sempre il pericolo di terremoti o conseguenti tsunami.
E’ in uso un sistema di allarme in caso di cicloni, fenomeni che si possono verificare da novembre ad aprile.
Situazione Sanitaria:
Strutture sanitarie: Il livello degli ospedali e del personale medico è molto carente. I medicinali sono scarsi (gli abitanti di origine europea si recano per cure in Nuova Caledonia o in Australia) e generalmente molto costosi. Le farmacie sono aperte solo nei normali orari diurni e localizzate soltanto nei centri urbani.
Malattie presenti:
Diffuso il pericolo di malaria, dell’epatite A e B e del tifo (si prega di consultare il Focus “Sicurezza sanitaria – Malattie infettive e vaccinazioni” sulla home page di questo sito).
Nessuna vaccinazione è obbligatoria.
Avvertenze:
Si suggerisce di portare con sé la documentazione relativa al proprio stato di salute e di avere una copertura assicurativa internazionale che preveda anche l’eventuale rimpatrio sanitario d’emergenza o il trasferimento in un altro Paese. Si fa presente che l’ingresso in Australia per motivi sanitari non è garantito. E’ consigliata la profilassi antimalarica soprattutto se si soggiorna fuori della capitale Port Vila.
Si consiglia di: non bere acqua proveniente dai serbatoi locali; non aggiungere ghiaccio; medicare immediatamente le abrasioni cutanee, specialmente quelle provocate dai coralli.
Si raccomanda infine di stipulare, prima di intraprendere il viaggio, una adeguata assicurazione sanitaria che preveda, oltre alla copertura delle spese mediche, anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario o il trasferimento in altro Paese.
Vanuatu é un paradiso sereno, una delle zone più incontaminate del mondo; si tratta di uno stato insulare dell'oceano Pacifico sudoccidentale situato circa 5.600 km a sud-ovest delle Hawaii e 2.400 km a nord-est della costa australiana, è costituito da 72 isole, per una superficie complessiva di 12.190 km² e un’estensione costiera di 2.528 km.
Vanuatu è una meta imperdibile per chi ama le immersioni, non c’è dubbio: un vero e proprio paradiso che regala panorami marini unici al mondo. I fondali riservano sorprese continue grazie alle barriere coralline e a tutte le creature che popolano questa parte di Oceano. E’ la Cattedrale a mantenere il primato di luogo più importante da esplorare: si tratta di una vasta caverna, con uno spettacolare allineamento di tunnel, attraversata dai raggi del sole che provengono dalla superficie, ad offrire suggestioni spettacolari.
Port Vila è l’unico porto franco di Vanuatu ed è un turbinio di colori francesi, inglesi e melanesiani. Si possono trovare negozi di tutti i tipi, che vendono dal profumo francese, allo champagne, ai pasticcini assortiti e ai gioielli, ma anche negozi d’abbigliamento con tipiche magliette e vestiario da spiaggia ed empori che vendono liquori e vino. Tra i souvenir tipici dell’artigianato locale spiccano statue, maschere, batik, monili in conchiglia o in zanna di maiale e gli immancabili parei colorati.
Sotto le acque di Mele Bay, distante 4 chilometri dalla capitale Port Vila, gli spunti di interesse si susseguono tra coralli, pesci colorati e una topografia ondulata. Si scoprono sempre nuovi siti, ma il Black Sand Reef è uno dei più famosi dei dintorni, pieno di grotte di corallo, tunnel e affioramenti. Per ammirare le rondini di mare il posto giusto è Gotham City, stravagante barriera colorata, e Tuki Tuki vanta enormi baratri attraverso cui i subacquei possono nuotare.
Altre attività acquatiche come windsurf, sci d'acqua, snorkelling e nuoto vengono naturali, cosi come la pesca sportiva è molto praticata. Per chi preferisce rimanere con i piedi per terra, straordinarie possibilità le offre il trekking attraverso la fitta foresta pluviale o il terreno montagnoso di Santo, Gaua, Ambrym e Erromango, dove non è difficile incontrare riserve, estuari riparati con bianche spiagge sabbiose, grotte piene di teschi mineralizzati, foreste tropicali popolati dai più diversi animali.
Una vecchia tradizione ancora oggi rispettata all’Isola di Pentecoste è il naghol, "tuffo a terra": seguendo la massima secondo cui è necessario cadere prima di poter camminare, molti ragazzi sono istruiti a tuffarsi a terra fin dalla più tenera età. Le altre attrazioni di Pentecoste sono Laone, per le immersioni, le sorgenti calde a Hotwata. Melsisi e, nella parte sud-occidentale, le splendide viste su Ambrym e sugli sbuffi dei suoi vulcani attivi.
Efate è l’isola che ospita Port Vila, cuore pulsante del paese, il cui distretto commerciale centrale si colloca ordinatamente in un piccolo isolato, con il porto da un lato e ripide colline dall'altro. Il Quartiere Francese si trova a nord del centro di Vila e vanta una manciata di case in stile coloniale, con Rue Emile Mercet che offre un panorama incantevole sul porto. Aria britannica si respira invece attorno all’Indipendence Park, con verde pubblico, piccole case pittoresche, giocatori di circket e una chiesa inglese. Non lontano dall'esclusivo quartiere periferico di Nambatu ci sono i mercati sul lungomare, che vale la pena esplorare per avere la possibilità di immergersi nella realtà locale.
Le donne indossano gonnelline di rafia e foglie, gli uomini un minuscolo perizoma oppure soltanto un astuccio penico. Le funzioni delle vesti la compiono le scarificazioni e le argille colorate, spesso cosparse in tutto il corpo, le maschere o le piume degli uccelli di cui si adornano. Ricevono volentieri gli stranieri, anche se sono gli ultimi cannibali della terra, non per mangiarli ma per potersi esibire nelle loro pregevoli danze e raggranellare qualche mancia per poter mandare i figli a scuola.
Anche se non sono stati pochi i missionari finiti in pentola fino a non molto tempo fa, il cannibalismo – ufficialmente bandito dal governo, ma ancora praticato nei villaggi più remoti - costituisce per loro una pratica essenzialmente rituale, esercitata soltanto nei confronti dei nemici vinti o dei membri reprobi della tribù. Cannibali si, ma istruiti. Infatti in ogni villaggio Nambas, anche il più selvaggio, si trova sempre qualcuno che parla fino a quattro lingue: l’inglese e il francese appresi a scuola, il bislama (un inglese semplificato che rappresenta la lingua nazionale) e uno dei 108 dialetti locali.
Molto apprezzato dai visitatori anche il rito del naghol, il più famoso di tutta la Melanesia, che si svolge in primavera nell’isola di Pentecoste (attualmente sospeso per la sua pericolosità): si tratta del salto fatto dagli uomini da torri alte 35 metri con una liana legata alle caviglie, fino a sfiorare la terra con i capelli; l’antenato del moderno bungee jamping, praticato però da secoli per esibire il proprio coraggio. Aggiungeteci infine, da aprile ad ottobre, un piacevole clima tropicale caldo secco, con temperature tra i 24 e i 28° C.