PERFECT KYOTO
Giornaliero su base gruppo e guida locale parlante inglese con audioguida in italiano tranne 01-04/01, 13/01, 03/02, 03/05, 08/11, 27/12
8:30
Partenza dal Tully's Coffee presso il Kyoto Avanti vicino all'ingresso Hachijo della stazione di Kyoto
(incontro 10 10 minuti prima)
8:55-10:00
Visita al Tempio Kiyomizu-dera
Kiyomizudera, il cui nome vuol dire “il tempio dell’acqua pura”, fu costruito nel 780 da un’antica setta buddista. È uno dei templi più famosi del Giappone, e nel 1994 è stato dichiarato patrimonio culturale dell’umanità. Si trova sulle colline orientali di Kyoto, in mezzo ai boschi, e dal suo ampio terrazzo in legno, che dà al tempio il suo aspetto unico, i visitatori possono ammirare il panorama della città. Sotto il terrazzo scorrono tre rivoli di acqua pura che si dice abbia virtù terapeutiche. Il nome del tempio deriva proprio dall’acqua che scorre dalle colline formando una cascata all’interno del recinto sacro. Dietro la costruzione principale del tempio si trova il santuario di Jishu, dedicato al dio dell’amore. Di fronte al santuario ci sono due rocce, molto distanti tra loro, e si crede che se si riesce a percorrere ad occhi chiusi il cammino che le separa si ottenga la fortuna in amore.
Curiosità:
- Per dire che qualcuno sta prendendo una decisione difficile e rischiosa si dice “buttarsi giù dal terrazzo di Kiyomizudera” (Kiyomizu no butai kara tobioriru).
- Ogni anno, il 12 dicembre, nel tempio viene esposto un carattere cinese scritto a mano dai monaci, il cui significato è scelto per designare la caratteristica dell’anno venturo.
- Qualche volta il tempio è aperto anche di notte.
- Dal tempio si gode di una vista meravigliosa.
- Nel tempio ci sono 16 edifici e 9 opere d’arte considerati patrimonio culturale del Giappone.
- Lungo la strada che dai piedi della collina porta al tempio ci sono numerosi negozi di souvenir che vendono prodotti dell’artigianato locale.
- All’interno del tempio ci sono tre cascate la cui acqua, se bevuta, si crede che aiuti la salute, l’intelligenza e l’amore (le cascate sono ordinate da destra a sinistra secondo la loro virtù).
10:15-10:50
Visita al Tempio Sanju-san-gen-do
Sanjusangendo è il nome con cui è conosciuto un tempio buddista che contiene un famoso edificio costruito per ospitare mille statue del bodhisattva Kannon (Avalokiteshvara). Il nome formale del tempio è Rengeoin, e Sanjusangendo è propriamente il nome dell'edificio principale.
Il nome Sanjusangendo, "Il padiglione dei 33 spazi", è derivato da una caratteristica architettonica: ci sono 33 spazi fra i pilastri della facciata. Il numero allude al numero delle manifestazioni di Kannon, il bodhisattva compassionevole che assume 33 diverse forme per poter salvare tutti gli esseri umani.
L'imperatore Goshirakawa lo fece originariamente costruire all'interno di uno dei suoi palazzi nella seconda metà del periodo Heian, con l'aiuto finanziario di Taira no Kiyomori, un personaggio molto potente a quei tempi. Però l'edificio originale bruciò a causa del grande incendio di Kyoto del 1249, e quello che si vede attualmente è stato ricostruito nel 1266.
Durante il periodo in cui Kyoto fu capitale del Giappone furono costruiti numerosi edifici imponenti, ma la maggior parte fu distrutta in breve tempo a causa dei frequenti incendi e terremoti. Perciò i carpentieri hanno utilizzato numerose tecniche antisismiche ingegnose nella costruzione di Sanjusangendo, e ancora oggi possiamo ammirare l'edificio eretto nel 1266.
Le mille statue di Senju-Kannon occupano tutto lo spazio interno di Sanjusangendo. Ogni statua ha 11 visi e 40 mani. Tante mani rappresentano le mille mani (senju) con cui Kannon aiuta i mortali.
Centoventiquattro statue sono originali del periodo Heian, le altre sono state ricostruite nel periodo Kamakura impiegando 16 anni.
Si dice che si può trovare una statua che assomiglia a qualsiasi persona che si vuole vedere.
Al centro dell'edificio, in mezzo alle mille immagini di Kannon, è posta una statua di Senju-Kannon seduto considerata patrimonio artistico nazionale. Alta più di 3 metri, è fatta di legno di hinoki (cipresso giapponese), ed è interamente ricoperta da una pellicola di lacca Giapponese.
La statua centrale fu creata dal grande scultore di opere buddiste Tankei e dai suoi allievi durante la ricostruzione nel periodo Kamakura. Si dice che l'equilibrio dell' intera figura, la determinazione solenne che si percepisce nel volto e l'espressione serena siano caratteristiche delle opere di Tankei.
Davanti alla statua di Tankei ci sono trenta statue di divinità buddiste originarie dell'India antica.
Toshiya e Yakazucho
Toshiya, che significa letteralmente "freccia che che ha colpito il bersaglio", è una competizione di tiro con l'arco che si svolge all'interno del tempio. Le origini della competizione sono note solo attraverso la leggenda, ma si dice che esistesse già nel periodo Momoyama.
Toshiya si svolge lungo il lato meridionale del padiglione Sanjusangendo: gli arceri si posizionano all'estremità occidentale e tirano frecce a bersagli posti a 120 metri di distanza all'estremità orientale. Si tira un numero stabilito di frecce, e vince chi fa centro il maggior numero di volte. Ci sono varie categorie nella competizione: "Hyakui" (cento tiri), "Sen-i" (mille tiri) eccetera. Nel periodo Edo era popolarissima "Ooyakazu", una gara in cui si tirava per 24 ore, dalla sera alla stessa ora del giorno seguente.
Nell'antico registro "Yakazucho" sono scritti i nomi dei partecipanti, le date, il numero di tiri, ecc. La voce più antica registra una Ooyakazu dell'aprile 1686, in cui il diciottenne Wasa Daihachiro di Kishu (un territorio che oggi si estende fra la prefettura di Wakayama e la prefettura di Mie) vinse con 8133 centri su 13053 tiri.
11:20-12:30
Sosta al famoso Santuario di Fushimi Inari Taisya
Il santuario shintoista dedicato al kami Inari più importante del paese, nonchè uno dei più famosi santuari shintoisti della città e uno dei luoghi più visitati.
Si trova circa 5 km a sud di Kyoto station, immerso nel verde di una collina che raggiunge un picco di altezza di 233 metri, lungo la quale vi sono vari sentieri molto turistici.
L'attrazione principale di questo luogo infatti non è tanto il santuario in se, i cui edifici principali si trovano alla base della collina e che comunque meritano una breve visita, ma soprattutto i sentieri ("tunnel") sotto centinaia di torii (cancelli sacri shintoisti) che rendono la passeggiata davvero particolare. Ognuno di questi torii è stato donato da qualcuno, infatti sul retro di ognuno di essi potete trovare delle scritte che indicano appunto il nome e la data di donazione.
13:15-14:15
Pranzo in stile locale nei pressi della località di Arashiyama
14:15-15:30
Passeggiata a Sagano ed Arashiyama con visita del Ponte di Togetsu-kyo, la Foresta di bamboo ed il Tempio di Tenryu-ji
Arashiyama si trova nella parte occidentale di Kyoto, e offre un bellisimo panorama in ogni stagione, ma soprattutto in primavera e in autunno. I ciliegi di Arashiyama sono splendidi. Si dice che un antico imperatore del periodo Heian li abbia fatti portare da Yoshino, nella parte meridionale della prefettura di Nara. In autunno le montagne in tutta la zona di Arashiyama diventano rosse e gialle per le foglie d’acero. Tanti turisti vengono da tutto il Giappone per godere di questo spettacolo.Il simbolo di Arashiyama è il famoso ponte Togetsu sul fiume Ooi. Questo ponte fu costrutto da un discepolo di Kukai, un grande bonzo del periodo Heian, più di 1000 anni fa. Togetsu si scrive 渡月 in caratteri cinesi (kanji). 渡 (TO) significa attraversare, e 月 (GETSU) significa luna in giapponese. Se si guarda questo ponte dalla parte a monte del fiume, sembra proprio che la luna lo stia attraversando. Il ponte fu costruito quando Arashiyama era una località di villeggiatura per la nobiltà del periodo Heian, spesso descritta nelle opere della letteratura giapponese antica. Arashiyama ha tanti luoghi e cose famose da vedere, e in questo articolo ve ne vogliamo presentare alcuni.
La foresta di bamboo di Sagano è un bosco ben curato, in ci si può rilassare godendo dell’atmosfera tranquilla. Anche nei giorni caldi d’estate in questo bosco di bambù l’aria è piacevolmente fresca.
Oltrepassato il Sanmon del tempio Tenryu (“Sanmon” indica il grande portale d’ingresso del recinto di un tempio), a sinistra si può vedere un famoso giardino. Una volta il giardino del tempio Tenryu comprendeva tutta la zona di Arashiyama. Nel 1239 l’imperatore Godaigo morì, e questo tempio fu fondato in suffragio del defunto imperatore da Musoseki, un bonzo di grande virtù, su ordine del grande condottiero Ashikaga Takauji. Arashiyama è la località dove Godaigo passò l’infanzia. Il tempio aveva anche lo scopo di lenire il dolore delle anime dei caduti nella lunga guerra dinastica fra la corte meridionale e quella settentrionale (Nambokucho). Al giorno d’oggi non è possibile vedere gran parte degli edifici originari, perché distrutti durante le otto guerre susseguitesi negli oltre 650 anni dalla fondazione.
16:00-16:30
Il Tempio Kinkakuji (il Golden Pavilion), antica residenza di uno dei signori della città, recentemente ristrutturato è ricoperto da circa 200.000 fogli dorati.
A partire dall'ottavo secolo, molti nobili di Kyoto fecero edificare numerose ville a Kitayama, una zona che si trova a nord-ovest della città. Particolarmente sontuosa si dice fosse quella che il ministro Saionji no Kintsune (conosciuto anche come Fujiwara no Kintsune) costruì nel 1224. Molti anni più tardi, lo shogun Yoshimitsu Ashikaga, dopo aver rinunciato al suo incarico, entrò in possesso di Kitayama e lì fece costruire e stabilì la propria dimora. Alla sua morte, avvenuta nel 1408, il figlio di Yoshimitsu, in conformità alla volontà del padre, trasformò la sua proprietà in un tempio Zen, che prese il nome di Rokuonji. In seguito, durante la guerra di Ōnin che imperversò a Kyoto dal 1467 al 1477, fu interamente distrutto dal fuoco per poi essere successivamente ricostruito nel periodo Momoyama, e arrivare così, grazie anche a numerosi restauri, fino ai nostri giorni.
All'interno di Rokuonji si trova il padiglione Shariden, noto a tutti con il nome di “Padiglione d’Oro” perché quasi interamente dorato. In cima al tetto è stata collocata una statua d'oro raffigurante una fenice, uccello al quale l'antica mitologia cinese attribuiva poteri straordinari. Il Padiglione ha tre piani, ciascuno dei quali costruito in uno stile architettonico diverso: il piano terra è in stile Shinden, il secondo piano è in stile Buze e il terzo è in stile Karayo. Il risultato della commistione dei tre stili è un insieme ben armonizzato. Nel 1950 il Padiglione è stato distrutto da un incendio doloso, ma cinque anni dopo è stato ricostruito in modo completamente fedele all'originale.
Vista esterna del castello Nijo-jo e del tempio Nishi Hongan-ji durante il rientro.
17:15 Termine dell'escursione alla stazione di Kyoto