La Nuova Caledonia è uno dei più interessanti arcipelaghi della Melanesia con isole dalle dimensioni notevoli; l’isola principale è tagliata da una catena montuosa che divide la costa occidentale, la zona secca, da quella orientale, la zona tropicale. Tutta la costa è circondata dalla barriera corallina e nelle immediate vicinanze si trovano le isole di Loyalty, di Belep e la famosissima Isola dei Pini.
Soleggiata e rinfrescata dai venti durante tutto l’anno, presenta la stagione più umida e calda da dicembre a marzo e quella più secca e fresca da aprile a novembre con temperature che oscillano dai 25 ai 20° tra le due stagioni.
Capitale: NOUMEA
Popolazione: 164173
Superficie in Km2: 18734
Coordinate geografiche: Isola dell'Oceano Pacifico sud-occidentale, poco a N del Tropico del Capricorno, a ca 1500 km dalla costa australiana.
Religioni: Cristiana.
Lingue utilizzate: Francese,dialetti melanesiani.
Moneta: Franco Francese del Pacifico (XPF) che ha un cambio fisso con l'EURO (1€=119.33 XPF); le banche accettano l'Euro
Situazione climatica: Clima caldo e soleggiato con due stagioni: da dicembre a marzo la stagione calda con piogge brevi e rari cicloni, da aprile a novembre la stagione secca.
Fuso orario: GMT+11
Documentazione necessaria per l'espatrio
N.B.: La Nuova Caledonia è fuori dall'area Schengen.
Turismo: Passaporto con validità superiore ai 6 mesi e esibizione del biglietto di ritorno.
Lavoro: stesso documento. Il permesso di lavoro è da richiedere insieme al permesso di soggiorno presso l'Ufficio consolare francese prima della partenza dall'Italia, viene rilasciato dall'Alto Commissariato di Noumea.
Visto: non necessario per cittadini dell'U.E. per soggiorni fino a 3 mesi; per permanenze superiori occorre ottenere il permesso di soggiorno.
Situazione sanitaria
Buona.
Suggerimenti specifici:
· difficoltà per rimpatri d'emergenza: nessun volo diretto con l'Italia
· precauzioni igienico-sanitarie: le abituali.
Vaccinazioni
Nessuna vaccinazione obbligatoria.
Indirizzo Ambasciata in Italia
v. Francia
Indirizzi in loco
Consolato onorario:
Sig.Riccardo Baroni
17, rue du Docteur Tiburzio
B.P. 8177
98807 NOUMEA CEDEX
Tel. 00687 251315 -
Fax. 00687 251316
E-mail: consul.it.nc@canl.nc
Quando partire per la Nuova Caledonia?
Benché il clima caledoniano sia gradevole tutto l'anno, si consiglia di soggiornare in Nuova Caledonia durante l'inverno australe e in particolare tra il mese di aprile e il mese di novembre.
Portate abiti leggeri ma anche una giacca a vento impermeabile e un pullover per le serate più fresche.
Come raggiungere la Nuova Caledonia?
Sono molte le compagnie aeree che servono la Nuova Caledonia da Europa, Asia, Stati Uniti, Australia e anche Nuova Zelanda.
L'aeroporto internazionale di Tontouta è situato a 45 minuti d’auto da Nouméa.
La Nuova Caledonia si trova a meno di 3 ore d’aereo da Auckland e da Sydney
Clima - Nuova Caledonia
La Nuova Caledonia gode di un clima tropicale temperato, pertanto il clima è primaverile quasi tutto l'anno. Le temperature medie sono comprese tra i 15°C e 32°C in base alla stagione. L’inverno australe, da aprile a novembre, è il periodo ideale per soggiornare sul Caillou.
Lingua
La lingua ufficiale è il francese ma su tutto il territorio si parlano anche una trentina di dialetti melanesiani.
Passaporto e visto
A causa degli scali necessari durante il viaggio, è obbligatorio un passaporto valido per recarsi in Nuova Caledonia.
I cittadini dei seguenti paesi sono esenti dall’obbligo di visto per soggiornare in Nuova Caledonia per non oltre tre mesi: Andorra, Argentina, Austria, Australia, Belgio, Brunei Canada, Cile, Corea del Sud, Croazia, Danimarca, Spagna, Finlandia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Isole Bermuda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Malesia, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Portogallo, San Marino, la Santa Sede (Vaticano), Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Uruguay. Dopo tre mesi trascorsi sul territorio non può essere accordata nessuna estensione del soggiorno.
I cittadini della Comunità Europea sono esenti dall’obbligo di visto per soggiornare in Nuova Caledonia.
Dopo tre mesi trascorsi sul territorio non può essere accordata nessuna estensione del soggiorno.
Ritorno sommario
Salute
Non c’è obbligo di vaccinazione per recarsi in Nuova Caledonia. Una volta sul posto, tuttavia è caldamente consigliato proteggersi delle zanzare utilizzando un repellente.
LA STORIA
La Nuova Caledonia è una terra di meticciato e di contrasti, risultato di una storia ricca, talvolta drammatica ma che le conferisce questo carattere unico se non addirittura insolito.
In base agli scavi archeologici effettuati, i primi insediamenti di popolazioni melanesiane, discendenti degli Austronesiani, il primo popolo navigatore nella storia dell'umanità, risalgono a circa 3.000 anni fa. Una seconda ondata di emigrazione significativa si è avuta 900 anni fa, questa volta di origine polinesiana.
Scoperta del “Caillou” (soprannome della Nuova Caledonia)
soprannome della Nuova Caledonia
La storia della Nuova Caledonia è anche quella delle grandi spedizioni del XVIII secolo e della scoperta del mondo. Una storia romantica che ha inizio nel 1774, quando il navigatore James Cook, in viaggio per la Nuova Zelanda a bordo della sua nave “Resolution” scorge la Grande Terre. Battezzerà la sua scoperta con il nome di una regione della Gran Bretagna: Nuova Caledonia (New Caledonia), essendo Caledonia l’antico nome della Scozia.
Il primo incontro fra Kanak ed europei ha luogo nel mese di settembre di quello stesso anno, quando Cook e il suo equipaggio sbarcano a Balade, sulla costa nord-est della Grande Terre. Molti esploratori, per lo più francesi, si avventurano al largo delle coste e talvolta sulle spiagge di questo arcipelago misterioso. Alcuni, come La Pérouse, alimentano ancora oggi l’immaginario collettivo degli abitanti del Caillou.
Colonizzazione
Le prime colonizzazioni ebbero inizio nel 1841. Erano missionari, protestanti anglicani da un lato e cattolici Maristi dall'altro. Su ordine di Napoleone III e in seguito all'attacco sferrato dal Contro Ammiraglio Febvrier Despointes, il 24 settembre 1853 la Nuova Caledonia diventa una colonia francese.
Il primo convoglio penitenziario arriva nel 1864 con a bordo “trasportati” (deportati) criminali di “diritto comune” (ius commune) o delinquenti.
È in questo stesso periodo che ha inizio la grande saga mineraria. Jules Garnier forse non immaginava la portata della sua scoperta quando portò alla luce la famosa Garnierite, questo minerale composto di nichel, che rappresenta ancora oggi il polmone economico del paese.
Nel 1894, il decreto del governatore Feillet mette fine alla colonizzazione penale. Segue la prima ondata di colonizzazione libera proveniente dalla metropoli, ma anche una vasta immigrazione indonesiana, manodopera destinata alle miniere che fioriscono sul territorio. Questo periodo è anche quello delle prime rivolte Kanak.
La seconda guerra mondiale
La Nuova Caledonia partecipa a suo modo alla seconda guerra mondiale, diventando una delle principali basi americane nel Pacifico. A partire dal 1943, un milione di soldati americani sono inviati sull'isola. Chewing-gum, Coca-Cola e altri stravaganti beni di consumo di zio Sam sono i benvenuti… Questo salto nella modernità lascerà un'impronta profonda nella cultura e nell'identità caledoniane.
La seconda guerra mondiale segna anche l'inizio del processo di decolonizzazione. Il codice dell’indigenato è abolito nell'aprile del 1946 e il suffragio universale diviene realtà nel 1957.
Decolonizzazione e desiderio indipendentista
La contestazione indipendentista si formalizza e si organizza politicamente, stimolata dalla questione fondiaria, ma anche dal vento di decolonizzazione che soffia sulla regione. La tensione si inasprisce tra le forze indipendentiste e i movimenti di sovranità, fino alla crisi del 1984-1988, sopranominata gli “eventi”. La violenza culmina nel 1988 con il dramma della grotta di Ouvéa.
Il dialogo riprende grazie alla firma degli Accordi di Matignon nel 1988 tra Jacques Lafleur, il leader lealista, Jean-Marie Tjibaou, il capo del movimento indipendentista e Michel Rocard, Primo Ministro francese dell'epoca. Da allora, la Nuova Caledonia conosce una forte ripresa economica.
Il 1998 e la firma dell'Accordo di Nouméa, confermano questo desiderio delle diverse comunità di vivere insieme e offre alla Nuova Caledonia un’autonomia maggiore.
La Nuova Caledonia è la pioniera di una strada istituzionale completamente nuova, fatta di grandi innovazioni e di richieste. Un referendum di autodeterminazione deve essere organizzato tra il 2014 e il 2018.
LA GEOGRAFIA
Piccolo smeraldo nel cuore del Pacifico… La Nuova Caledonia è situata a circa 1.500 km a est dell'Australia e a 1.700 km a ovest della Nuova Zelanda, appena sopra il tropico del Capricorno.
La Grande Terre si estende su una superficie di 450 km di lunghezza e 50 km di larghezza e le sue origini geologiche spiegano l’entità della sua biodiversità.
Clima e superficie
Il suo clima tropicale temperato ispira una certa dolcezza di vivere. Non fa mai troppo caldo né troppo freddo. Infatti a Nouméa la temperatura oscilla tra i 15°C e i 36°C. Una dolcezza fedelmente alimentata dalla presenza degli alisei, questi venti freschi che soffiano da est a sud-est per circa 250 giorni l'anno.
Con una superficie di 19.000 km2, e una Zona Economica Esclusiva di 1.450.000 km2, la Nuova Caledonia è il secondo territorio della Francia d’oltremare per estensione, dopo la Guyana. Tuttavia è uno dei meno popolati.
Origini geologiche
Al contrario delle isole limitrofe, di origine vulcanica, la Nuova Caledonia è un frammento di un antico continente alla deriva. Circa 60 milioni di anni fa, nel Cretaceo, faceva parte dell’estremità orientale del supercontinente di Gondwana che, benché già fortemente frammentato, comprendeva ancora l'Australia e l'Antartico. La Nuova Caledonia se ne è staccata per diventare un’isola. Un isolamento che l’ha protetta da evoluzioni e distruzioni e che spiega oggi la presenza al tempo stesso dell’entità della biodiversità e del suo incredibile tasso di endemicità.
Specificità della Grande Terre e delle isole
La Grande Terre si estende su 450 km di lunghezza e 50 km di larghezza ed è come tagliata nella sua lunghezza da una catena montuosa chiamata, “la Chaîne”. Questa è predominata a nord dal mont Panié (1.628 m) e a sud dal mont Humboltd (1.618 m) e appare come una sorta di frontiera naturale tra due regioni molto diverse.
La costa orientale, sincretismo del paradiso esotico, è caratterizzata da vegetazione lussureggiante,valli verdeggianti, meravigliose cascate, fiumi selvaggi e dal modo di vivere Kanak ancora relativamente preservato.
La costa occidentale, ricca di chilometri di spiagge di sabbia bianca, ma anche di passaggi che ricordano il Far West e di pianure di niaouli, è caratterizzata dalla una vita selvaggia, ma è anche una terra d'allevamento dove il cowboy è ancora l'eroe del film.
La Nuova Caledonia è fatta anche dai paesaggi lunari del Grand Sud, dal valico di Plum a Yaté. Un altro mondo, caratterizzato dalla terra rossa, dalla macchia mineraria e dalla foresta annegata del lago di Yaté.
Le îles Loyauté - Ouvéa a nord, Maré a sud, Lifou tra le due, Tiga e l'île des Pins completano questo panorama eccezionale. Contrariamente alla Grande Terre, i rilievi delle îles Loyauté sono poco elevati (il più alto 138 m si trova a Maré), ma particolarmente caotici, a causa della sua storia geologica. Le falesie sui litorali, così come le grandi reti di grotte e abissi all’interno, sono altrettanti inviti a passeggiare.
LA CULTURA
La cultura Kanak, si basa su trasmissione orale, scambi, miti e leggende animiste; il rito è l'asse centrale di questa cultura che disciplina l'organizzazione sociale.
L'impronta della cultura Kanak è presente in tutti i campi e si esprime in molteplici forme artistiche.
Principio
Ogni individuo è prima di tutto membro della sua tribù nella quale gli antichi, “i vecchi”, ricoprono una posizione preminente. La proprietà individuale non esiste. La terra appartiene a tutti, essendo la condivisione disciplinata dalla legge delle alleanze.
La coltivazione dell'igname scandisce la vita del clan, che fa di questo tubero una derrata sacra, offerta, in particolare, in dono in occasione delle grandi feste comunitarie: matrimoni, cerimonie di intronizzazione…
La tradizione orale è ancora forte. Del resto, se il francese è la lingua ufficiale e parlata, nell'arcipelago esistono ventotto lingue vernacolari, di cui cinque hanno ottenuto lo statuto di lingua regionale. Le più parlate sono il “nengoné” nell'isola di Maré, il “drehu” a Lifou e il “païci” nella regione di Poindimié, sulla costa orientale.
Questa cultura Kanak ha conosciuto una rinascita negli anni del 1970, sulla scia dell'emergenza dei primi movimenti identitari.
Espressione culturale
L'espressione culturale assume molteplici forme, ma la scultura del legno e in particolare dell’“houp” (albero tipico del luogo) è forse una delle più simboliche e conosciute dal mondo. Totem maschere, cornici o flèche faîtière… la scultura contemporanea è improntata sulle credenze della società tribale tradizionale, ma si ispira anche alla realtà della società contemporanea. Queste opere sono molto spesso rappresentazioni umane, dove il corpo è rappresentato solo sommariamente ma il viso è molto espressivo.
Anche la vannerie è una forma di artigianato molto praticata dalle donne nelle tribù, su oggetti pratici della vita quotidiana.
A Nouméa, il maestoso Centre Culturel Tjibaou, progettato dall'architetto italiano Renzo Piano e inaugurato nel 1998, è il luogo per eccellenza della cultura kanak e del suo cuore vibrante.
Meticciato culturale
I “broussard”, discendenti dei pionieri, hanno forgiato un'identità meticciata, che ha generato un modo di vivere ispirato all'Australia, alla Melanesia e all'Europa.
Nei più vecchi quartieri di Nouméa, antiche case in legno dalle facciate colorate, il castello Hagen e anche la splendida Maison Célière nella Vallée des Colons, recentemente restaurata, evocano gli incanti dell'epoca coloniale, mentre all'interno dell'isola i “broussard” conducono una vita essenzialmente rivolta all'esterno e ai grandi spazi, dove il bestiame, i cavalli e la natura in generale, sono dominanti. Una vita condotta in relativa autarchia, dove la solidarietà e l’arte di arrangiarsi permettono di addolcire la quotidianità, con appuntamenti importanti come le fiere agricole che mettono in luce il “savoir-faire” broussard.
Ma nella Brousse, come a Nouméa, l'animazione culturale e festiva vi ricorderà ovunque l'ecletticità delle popolazioni che vivono insieme.
Così, se il periodo ve ne offre l'opportunità, potrete, ad esempio, festeggiare il Nuovo Anno cinese presso la comunità vietnamita; prendere parte all’“l'Aïd” (festa del sacrificio) che indica la fine del Ramadan per la comunità indonesiana e partecipare anche a una festa wallisiana al ritmo delle danze oceaniche. Anche la comunità wallisiana e futuniana è importante ed è anche molto attiva nel tessuto associativo locale.
La religione resta qui una componente forte dell'identità degli individui, in particolare nelle comunità oceaniche. Un certo pensiero mistico perdura, ma il culto cristiano è dominante, eredità dell'epoca missionaria, spesso cattolico, ma anche protestante o pentecostale.
Musica
I caledoniani danzano su tutte le musiche del mondo, con una preferenza per il reggae, a cui si ispira la corrente musicale locale, il kaneka.
Questa musica, nata negli anni del 1980, riproduce il ritmo binario del pilou, la danza tradizionale Kanak ballata in occasione di cerimonie tribali. Numerosi gruppi locali mettono in scena rappresentazioni molto apprezzate.
Ma anche la musica country, ricordo nostalgico del passaggio degli americani, insieme al valzer tahitiano, che si balla in coppia, sono i grandi classici delle “play-list” (elenco dei brani musicali da trasmettere) caledoniane.
Sport
Mare, montagna e sole, la pratica sportiva è profondamente radicata nella società caledoniana. Il football regna sovrano nel recinto degli stadi così come nell'intimità della tribù, dove si pratica anche una versione locale del cricket, giocato soprattutto dalle donne, eredità dei missionari.
La Nuova Caledonia partecipa ogni quattro anni ai Jeux du Pacifique, una sorta di Giochi olimpici commisurati alla regione che riuniscono e contrappongono ventidue territori e paesi oceanici. Competizione che la Nuova Caledonia ha vinto undici volte, in tredici edizioni, favorita dalla sua ricchezza multietnica.
PATRIMONIO
Nouméa, città dall’architettura variegata, testimonia i movimenti del passato. Il legno delle prime case coloniali coabita con gli edifici Art Déco degli anni ‘30 fatti di linee diritte e di rotture ma anche di volumi cilindrici e di tetti a terrazze tipici degli anni ‘60.
Il bagno penale
Antica colonia penale, l'arcipelago conta numerose vestigia del bagno penale. Alcune di queste costruzioni sono state recuperate e hanno trovato una nuova funzione nella vita della società, come il Théâtre de l’île e gli Archives Territoriales a Nouméa.
Questo patrimonio carico di una storia a volte tragica, può essere visitato e raccontato da una guida specializzata. È il caso del bagno penale di Nouville, la penisola di Nouméa, ma anche del Fort Teremba, situato a Moindou nella regione di Bourail. Questo monumento storico è stato portato a termine nel 1880. Era all'epoca un vero villaggio che si estendeva su 11 ettari e comprendeva la splendida casa del Comandante, gli alloggi dei sorveglianti e dei condannati, una prigione, una chiesa, una scuola, un ufficio telegrafico, una panetteria, delle botteghe, un forno a mattoni e un forno da calce.
Terza tappa da non perdere nell’itinerario del bagno penale: il villaggio di Prony, a sud questa volta, dove fin dal 1864, i trasportati tagliavano legna per costruire Port de France, antico nome della capitale.
Il nichel
Filo conduttore fondamentale della storia del Caillou, il nichel è il simbolo del patrimonio caledoniano. Industriale, umano o culturale, ha scarificato le montagne, arrossito i fiumi e influenzato tutta la storia dell'arcipelago.
Il nichel è il sangue della Nuova Caledonia. Soprannominato il Re Nick, il minerale è stato estratto fin dalla fine del XIX secolo e ha visto avvicendarsi ondate continue di manodopera.
Del resto tre operatori minerari si trovano stabilmente in Nuova Caledonia facendo di questo piccolo territorio uno dei primi cinque produttori mondiali di nichel, ma anche uno dei più innovatori nella ricerca di una sinergia tra sviluppo economico e tutela dell'ambiente.
POPOLAZIONE DEL LUOGO
Per motivi a volte politici, spesso economici, questo arcipelago del Pacifico è sempre stato una terra di accoglienza. Melanesiani, europei, wallisiani e futuniani, tahitiani, vietnamiti, indonesiani, giapponesi, ma anche Piedi Neri, antillani… uomini e donne dei cinque continenti sono emigrati in Nuova Caledonia, diventata oggi un crogiolo di diversità e meticciato.
Grand Nouméa
La Nuova Caledonia è una società plurietnica ricca di giovani, poiché metà della popolazione ha meno di 30 anni.
Scoprire la Nuova Caledonia, è dunque immergersi nel cuore di una società dinamica dove la differenza è un'esperienza quotidiana. Oggi due abitanti su cinque provengono dalla comunità melanesiana, la popolazione originaria.
Poco più di 245.000 persone vive in armonia in tutto il territorio con una densità di popolazione di appena 13 abitanti per km2, che è eccezionalmente bassa rispetto al mondo francese e al mondo moderno. Due terzi degli abitanti vivono nell'agglomerato del Grand Nouméa, che concentra quasi tutta l'attività economica. Basta dunque abbandonare il frastuono della capitale per godere della tranquillità dei grandi spazi e dell'autenticità delle persone che vivono in questi luoghi.
Brousse
Gli stockmen della costa orientale, nella regione di Bourail, sono una sorta di ultimi cowboy alla francese, artefici di un allevamento estensivo in perfetta armonia con l'ambiente. La miniera è il centro nevralgico di molti villaggi a nord così come sulla costa orientale.
Ma “la Brousse”, il termine con cui i caledoniani chiamano tutto ciò che non è il Grand Nouméa, è principalmente formata da 341 tribù che perpetuano un po' ovunque sul territorio un modo di vivere ancestrale, basato su valori di solidarietà e di rispetto della natura.
L'agricoltura e la pesca di sussistenza restano risorse importanti di queste popolazioni, che saranno onorate di dividere con voi il proprio savoir-faire sulle îles Loyauté, a Hienghène, Yaté…
L'accoglienza in tribù è consigliata ai turisti in cerca di avventura umana. Scoprirete allora che nella loro diversità, queste popolazioni rurali condividono pudore e semplicità.
L’AMBIENTE NATURALE
La Nuova Caledonia è un punto nevralgico della biodiversità mondiale. Da nessun’altra parte sul pianeta si trova, su una superficie così ridotta, una tale originalità. Staccatasi dal supercontinente di Gondwana, che comprendeva ancora l'Australia e l'Antartico, circa 60 milioni di anni fa, la Nuova Caledonia si è comportata come un'arca di Noé trasportando una parte della vegetazione e degli elementi della fauna di quest'epoca. Così si spiegano la flora endemica unica della Nuova Caledonia e l’endemismo di una parte della sua fauna. Non partite senza aver esplorato tutti questi giardini straordinari!
La Fauna
Anche se non ha la stessa straordinaria originalità della flora, la fauna caledoniana rimane atipica e soprattutto amichevole. Le specie sono a volte sorprendenti ma mai pericolose per l'uomo e dunque per i visitatori. In Nuova Caledonia sono attualmente classificate circa 2.535 specie animali, di cui 300 endemiche.
Fauna terrestre
Ricca di uccelli, la Nuova Caledonia ospita sul suo suolo numerosi esemplari fra i quali il caratteristico cagou, l'uccello che abbaia! Questo uccello grigio delle dimensioni di una gallina gigante, non vola e accetta volentieri di essere avvicinato. Abitando le grandi foreste, avrete forse l'occasione di incontrarlo al ritorno da una gita. C’è anche il corvo caledoniano, un uccello molto astuto che si serve di arnesi per stanare le sue prede.
Nel grande sud, altri uccelli più colorati allieteranno senza dubbio il vostro viaggio con il loro canto anche non riuscirete a vederli: il notou, il piccione verde, e se vi recate a Ouvéa, non perdete il santuario dei parrocchetti.
Anche la rossette è un animale caratteristico del paese. Questo grande pipistrello frugivoro ha un’apertura alare che può raggiungere gli 80 cm. La testa è minuta e graziosa, simile a quella di una volpe. È l’unico mammifero che popolava già l'arcipelago prima dell'arrivo dell'uomo.
Il cervo rusa fu introdotto nel 1862 dalle Filippine dalla moglie del governatore. La specie ha proliferato rapidamente, tanto che oggi il cervo vive nella savana e anche sui terreni da allevamento dove fa concorrenza ai bovini.
Fauna marina
In mare, fauna e flora sono ugualmente originali e contraddistinte dalla stessa diversità. Secondo più vasto sistema corallino del pianeta dopo la barriera corallina dell'Australia, la scogliera caledoniana è un gioiello naturale di 23.000 km2, inserito a luglio del 2008 nella prestigiosa Lista del Patrimonio mondiale UNESCO. La scogliera e le sue lagune turchesi ospitano innumerevoli curiosità, tra le quali le più spettacolari sono i suoi coralli fosforescenti, all’interno dei quali i pesci pagliaccio giocano a nascondino o anche i grandi pesci Napoleone dalla bocca carnosa.
Gli abitanti dei mari sono anche buoni vicini, che vi sarà dato di incrociare. Nella laguna vivono quattro specie di tartarughe : La tartaruga franca o verde, la tartaruga dalla grande testa o caretta, la tartaruga embricata e infine la tartaruga liuto. La Nuova Caledonia ospita anche la terza più vasta popolazione mondiale di dugong, queste “mucche di mare” all'origine della leggenda delle sirene. È anche l’unico luogo sul pianeta dove vive ancora il nautilo, nautilus macromphalus Questo cefalopode vecchio di 360 milioni di anni abita gli abissi da 150 a 600 metri.
Non esistono scorpioni, sgradevoli ragni né serpenti terrificanti, solo alcuni serpenti marini, il più famoso dei quali è il tricot rayé, ovviamente velenoso ma inoffensivo.
Infine, non lasciatevi scappare l’occasione di ammirare lo spettacolo nuziale delle balene. La Nuova Caledonia è una zona di riproduzione della balena dalle “grandi ali”. Durante la stagione degli amori, da luglio a settembre, le megattere si danno appuntamento nelle baie della laguna sud e a Lifou. La loro osservazione è oggi molto regolamentata, ma resta uno spettacolo emozionante facilmente accessibile.
LA FLORA
Percorrere la Nuova Caledonia, scoprire la sua natura rigogliosa, rappresenta una sorta di privilegio che consente di andare indietro nel tempo di molti milioni di anni quando l'uomo non esisteva e i dinosauri dominavano il mondo. È qui che vive in particolare la più antica tra le piante del pianeta che risale a 130 milioni di anni fa: l’amborella.
Specie endemiche
La Nuova Caledonia ha isolato e preservato le specie vegetali dell'epoca, di cui la flora contemporanea, endemica per l’80%, è l'erede, in particolare sui massicci minerari e nelle foreste umide. Questa specificità spiega l'originalità della vegetazione caledoniana, ricca di gruppi primitivi, che alcuni scienziati non esitano a classificare come “fossili viventi”.
Su una superficie inferiore a 20.000 km2, si contano attualmente più di 3.380 specie endemiche, cioè originarie della Nuova Caledonia e si ritiene che ci sarebbero ancora da 200 a 300 specie da scoprire. Ma non vi preoccupate: non è necessario essere un botanico per apprezzare questa incredibile ricchezza: essa si impone alla vista durante le vostre fughe, basta solo aprire gli occhi!
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Alcuni esempi
Impossibile non ammirare, ad esempio, la prestanza e la silhouette slanciata dei pini colonnari, gli alberi simbolo del territorio, che adornano, in particolare, le rive dell'île de Pins. Il pino colonnare è una delle 13 specie di araucaria endemica della Nuova Caledonia, considerando che esistono 19 specie classificate in tutto il pianeta!
Anche le palme sono gioielli della natura caledoniana. Oltre alla noce di cocco, le 38 specie endemiche conosciute appartengono a 16 tipi di cui 15 non esistono in nessun altro luogo.
Alzate gli occhi al cielo nel Parc des grandes fougères a Sarraméa e ammirate la gigantesca felce arborescente che può superare i 35 metri di altezza!
Altro paesaggio, altro simbolo: il niaouli è l'albero della savana della Nuova Caledonia. Predilige i terreni acidi e l'acqua, ma si adatta a quasi tutte le condizioni anche a quelle più aride. Prospera con il fuoco al quale resiste grazie alla sua corteccia biancastra in strati sovrapposti.
Sulle terre ricche in minerali, nichel, cobalto, rame, cromo, prospera una vegetazione che si è adattata a questo ambiente e che ospita le piante carnivore.
La Nuova Caledonia ospita un gran numero di piante e fiori medicinali utilizzati nella medicina tradizionale e che sono oggetto di ricerche scientifiche per conoscerne i segreti curativi.
LA BIODIVERSITA’
La biodiversità marina dell'arcipelago è eccezionale con 9.372 specie identificate tra le quali specie rare ed endemiche. Siamo in un vero santuario… La scogliera neocaledoniana è la seconda più grande barriera corallina al mondo dopo quella dell'Australia. Dell'area complessiva, che si estende su oltre 23.400 km2, circa 15.000 km2 sono divisi in sei siti che dal 2008 sono inseriti nella prestigiosa Lista del Patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO.
Le scogliere coralline
A questo grande insieme si aggiungono altre importanti scogliere come quelle dell'île d’Ouvéa, del pseudo atollo di Beautemps-Beaupré, delle due isole di Chesterfield e di Bellona…
Le scogliere coralline della Nuova Caledonia sono state riconosciute dalla comunità scientifica internazionale come aventi caratteristiche di un valore universale eccezionale. Questa ricchezza è senza dubbio costituita dall’incredibile diversità delle formazioni coralline: Nella laguna caledoniana sono stati classificati 150 tipi di scogliere coralline sui 965 rilevati sul pianeta.
La laguna
Straordinario terreno di gioco per l'uomo, la laguna è soprattutto un gioiello dove la vita sfida l'immaginazione: 454 specie di piante marine, 1.965 specie di pesci, 2.150 specie di molluschi, 4.000 specie di crostacei… che hanno fatto da ornamento naturale al film opus Océans del regista e produttore francese Jacques Perrin.
La laguna caledoniana ospita siti di nidificazione importantissimi per le tartarughe marine ma anche zone di riproduzione per specie rappresentative o in via di estinzione: dugong, megattere, uccelli marini... Infine, l’inserimento nella prestigiosa Lista del Patrimonio mondiale UNESCO è allo stesso tempo un riconoscimento e un impegno alla preservazione di numerosi molluschi endemici, ma anche di habitat marini critici come la mangrovia e gli erbari come anche di un grande numero di specie faunistiche e floristiche marine.
NOUMEA
Il centro della città e i quartieri limitrofi
Cuore della città, la Place des Cocotiers, e il suo famoso chiosco musicale, è il luogo dove la popolazione ama ciondolare. Nei giardini lussureggianti, all'ombra degli alberi corallo, gli abitanti di Nouméa amano venire a pranzare in piedi e in fretta o semplicemente a riposarsi un po’.
Sempre al centro della città, il quartiere cinese con i suoi negozi variopinti e i suoi spuntini asiatici vi disorienterà piacevolmente.
A breve distanza, il Quartier Latin, il Faubourg Blanchot e gli antichi quartieri della Vallée du Tir e della Vallée des Colons mettono in mostra un’ambientazione coloniale, con vecchie case di legno, abbellite da oggetti in ferro battuto e giardini fioriti di hibiscus e di bouganville.
Le baie
Grazie a una sfilata di baie che si distende sulla sua penisola, Nouméa è una città arieggiata e piacevole da vivere
L'Anse Vata e la Baie des Citrons sono i luoghi più animati del litorale. Paradiso dei kitesurfer e dei windsurfer, le baie sono anche le destinazioni preferite di famiglie, ciclisti e di chi pratica jogging. Gli abitanti di Nouméa sono molto sportivi e appena escono dagli uffici la riva del mare è presa d’assalto dagli amanti dell’attività fisica.
Le visite da non perdere
Scoperta contemplativa o attiva, a ognuno ciò che preferisce. I turisti più curiosi si vedranno proporre una serie di musei diversi e accessibili: apprezzeranno una delle più belle raccolte d'arte kanak al mondo e una raccolta notevole di oggetti oceanici tra le gallerie del Musée de la Nouvelle-Calédonie; la storia della capitale sarà loro raccontata nel Musée de la ville rivivranno il periodo delle grandi esplorazioni al Musée de l’Histoire Maritime.
L'Aquarium des lagons figura tra i luoghi da non perdere della magia di Nouméa. Potrete ammirare alcuni dei tesori preziosi che popolano la laguna: nautili vivi, coralli fosforescenti, pesci Napoleone, squali… Un souvenir indimenticabile per grandi e piccini.
Inoltre, non mancate di visitare il Centre Culturel Tjibaou situato sulle baie di Tina. Quest'opera dell'architetto Renzo Piano è allo stesso tempo simbolo di riconciliazione e di apertura. Un luogo unico dove la cultura melanesiana si osserva, si crea, si vive e soprattutto si condivide.
Anche la fauna è vicina alla città. Fate una deviazione al Parc Forestier per ammirare il cagou o la rossette, fra le specie endemiche della Nuova Caledonia.
Locali notturni
Con il favore delle lunghe notti d'estate, approfitterete con allegria di numerosi bar e discoteche sorseggiando un cocktail sotto le stelle. Anche gli amanti dei giochi saranno deliziati dai due casinò che fiancheggiano le rive del mare.
La maggior parte dei locali notturni è situata proprio accanto alle due più belle spiagge della città. Disco reggae, zouk, R&B, techno, drum & bass e anche varietà francesi, potrete scoprire universi musicali variegati nel corso della stessa serata. Lì tutti troveranno l’ambiente più adatta: sera simpatica tra amici al Bodega Del Mar, accogliente al Muzz'Bar, elettrizzante al Pop Light o “gay friendly” (amichevole nei confronti dei gay) al MV Lounge, per citare solo alcuni…
Animazioni culturali e peculiarità locali
Anche l'aspetto culturale delle notti di Nouméa merita una considerazione. Numerose piccole gallerie propongono mostre spesso originali. Anche il teatro è tra le rappresentazioni preferite dai caledoniani da ammirare sui palcoscenici del Théâtre de l’île a Nouville o in scenari più intimi come quelli del Théâtre de Poche. Gli amanti della musica classica non si lasceranno sfuggire la programmazione prestigiosa del conservatorio musicale, che accoglie musicisti di fama internazionale.
Nouméa “by night” (di notte), è anche la convivialità di una scena rock locale dinamica e creativa che si riproduce regolarmente nei bar locali.
Infine, ogni anno numerosi artisti, reggae e techno, in particolare, attraversano il pianeta per far ballare le folle.
Più tipici e più discreti, i nakamal permettono di rimanere nell'atmosfera melanesiana. In questi bar di fortuna, si gusta la bevanda tradizionale delle isole del Pacifico: il Kava. A base di radice di pepe macerata, questo filtro è rinomato per i suoi effetti rilassanti e distensivi.
Ristoranti, caffè e cantine
Poiché gli abitanti di Bordeaux sono stati fra i primi ad aprire i “banchi” al tempo delle colonie, Nouméa possiede oggi numerose cantine, caffè e ristoranti che ne fanno una destinazione eccezionale per gli amanti dei vini pregiati e della gastronomia.
Per cene romantiche o in famiglia, ristoranti, dagli stili diversi, propongono la degustazione dei prodotti locali “alla francese”. Ostriche, aragoste, granchi di mangrovie, granchi di noci di cocco, gamberi, gamberetti, bougna e il famoso cervo caledoniano accompagnati da verdure locali “bio” o derivate da agricoltura ragionata, con una vasta scelta di grandi vini francesi o australiani.
Shopping
Importanti marche di prêt-à-porter, di selleria, di profumi o anche di art déco, sono ugualmente rappresentate. Potrete mettere in lista una seduta di “shopping alla francese” durante il vostro soggiorno.
LA COSTA OCCIDENTALE
Terra di contrasti, la Nuova Caledonia possiede anche altri ampi spazi, come le pianure immense della costa occidentale che si tingono di malva al tramonto del sole. Protette dei venti dalla catena centrale, offrono un paesaggio di savana, dove abbondano i niaouli dalle foglie odorose e dalla corteccia simile a carta.
La regione è il regno delle stazioni di allevamento caledoniane, queste vaste proprietà gestite dai “Broussard”. Con i loro cappelli da cowboy, gli stivali americani a punta affusolata e tacco obliquo e la frusta, hanno dato a queste pianure dell’Oceania un cuore vicino a quello dei grandi spazi del Far West americano. Dal temperamento forte, divertenti e generosi, questi uomini della terra meritano che si vada a conoscerli.
Cime morbide e altopiani ricoperti di foresta sclerofilla conducono ai contrafforti della catena centrale. La miniera ha segnato sui fianchi della montagna profonde cicatrici che tingono il paesaggio con i colori dell’azzurro e del sangue. Il litorale è il regno della mangrovia, un groviglio di radici di paletuvieri dal quale si dispiega un ecosistema unico al mondo. Immortalato dal celebre fotografo Yann Arthus Bertrand, il singolare cuore di Voh, disegnato nella mangrovia, è situato sulla costa occidentale della Nuova Caledonia.
LA COSTA ORIENTALE
Esposta ai venti che la dominano e quindi più umida, la costa orientale presenta paesaggi caratterizzati da foreste lussureggianti lungo una stretta striscia di costa incastonata tra le montagne e l'oceano. È l'occasione perfetta per avventure straordinarie alla scoperta del popolo Kanak.
La strada Koné a Tiwaka collega la costa occidentale a quella orientale passando attraverso il valico di Amos. Foreste di bambù sono ricurve in riva al fiume e maestose felci arborescenti dominano il percorso. La popolazione, per lo più kanak, vive nel cuore di uno scrigno tropicale dove si succedono valli lussureggianti e cascate, grandi estuari e fiumi onnipresenti.
Immacolato e poco sviluppato, il litorale è una successione di piccoli villaggi, che contano numerose tribù le cui capanne tradizionali, caratterizzate da una “flèche faîtière” (tipo di freccia che adorna i tetti delle case del luogo), emergono dalla vegetazione.
Altri meravigliosi siti meritano di essere scoperti: la cascata di Ciu, tra Canala e Nakety, o quella di maestosa di Tao, senza dimenticare la Poule de Hienghène, città sulla riva dell’estuario rinomata per le falesie di Lindéralique, rocce calcaree nere d'origine carsica, di cui le più famose rappresentano una chioccia che cova e una sfinge.
IL GRANDE NORD
Il Grand Nord, punta settentrionale della Grande Terre. Lì, in capo al mondo, scoprirete colline rosseggianti, calette di sabbia fine e una miriade di isolotti, adagiati nello scrigno della laguna. La diversità e la bellezza di questi paesaggi è semplicemente stupefacente.
Da Koumac alle îles Belep, un susseguirsi incessante di paesaggi variegati si dischiude davanti ai vostri occhi: grotte, miniere, spiagge, isole… Il grazioso villaggio di Poum si annida lungo una striscia di costa, tra due baie, dove gli amanti del picnic avranno solo l'imbarazzo di scegliere la posizione dove stendere le proprie stuoie.
La maggior parte delle spiagge è incontaminata e sono tutte poco frequentate eccetto che dagli uccelli alla continua ricerca di una mollica di pane. Regione mineraria, protegge l’antico villaggio minerario di Tiébaghi le cui principali costruzioni sono state restaurate e inserite nel patrimonio dell'arcipelago. La visita di questo luogo permette di scoprire come, alla fine del XIX secolo, le risorse minerarie del Caillou hanno visto nascere il proprio sviluppo.
I turisti più audaci, si spingeranno fino alle îles Belep, un minuscolo arcipelago la cui isola principale, Art, conta un migliaio di abitanti, disseminato in sette tribù.
IL GRANDE SUD
Sull’altra estremità della Grande Terre, nel profondo sud, la tavolozza cromatica s’imporpora ancora di più con i terreni ossidati ricchi di metallo del Grand Sud, dove prospera una vegetazione unica al mondo. Partite alla scoperta di questa natura vergine e incontaminata.
Poco popolato ma molto ampio, il comune di Yaté è una tappa da non perdere. I suoi paesaggi misteriosi, desertici e quasi lunari ospitano una corona di siti naturali. Il più spettacolare è certamente il Parco Naturale della Rivière Bleue, che copre una superficie di oltre 9.000 ettari e permette di scoprire a piedi o in bicicletta una fauna e una flora di una diversità e di una ricchezza stupefacente. Dall’alto della sua esistenza millenaria, il più grande kaori, con un tronco di circa tre metri di circonferenza, veglia con saggezza su quest'ambiente preservato. La più grande riserva di acqua dolce del territorio, il lago di Yaté ospita una stupefacente foresta annegata, mentre nel cuore della Plaine des lacs risuona il fragore delle cascate della Madeleine.
All’estremo nord di Yaté, emerge la maestosa Côte Oubliée, che come indica il nome, protegge i suoi segreti. Al prezzo di intensi sforzi, gli escursionisti scopriranno in questo luogo uno spazio infinitamente selvaggio, unico e immacolato. Questa costa si distende da Petit Borendi a Mamié lungo un rilievo accidentato, squarciato da valli profonde, fiumi rigogliosi e da falesie a picco, che spezzano l'oceano. Il luogo è magnifico, vi sentirete davvero privilegiati.
ILE DES PINS
A circa venti minuti d'aereo a sud di Nouméa, questa terra concentra le bellezze del Pacifico. A cominciare dalla dolcezza di vivere, emanata dal sorriso dei suoi abitanti e dalla loro abilità di non affrettare mai i tempi. “Perché misurarlo, non si fermerà mai” sembra vogliano farci capire.
Immacolata e strabiliante, la natura si estende a perdita d’occhio dalle spiagge deserte, costeggiate da piccoli sentieri ombreggiati da baniani e dai pini colonnari.
Dominata dal picco Nga (262 metri d'altezza), l'île des Pins emerge da una laguna, inserita nella prestigiosa Lista del Patrimonio mondiale Unesco, le cui acque sono di un blu che quasi abbaglia la vista. La piscina naturale della baia d’Oro ne è senza dubbio l'esempio più fedele.
ILES LOYAUTE’
La particolare formazione geologica di queste isole ha dato origine a incredibili rilievi, in particolare sulle coste dove blocchi di scogliere coralline, createsi negli anni, formano spettacolari falesie che si scontrano con l'impetuosità dell'oceano.
Altrove, le acque calme e pescose della laguna vanno a morire sul tappeto bianco delle spiagge dalla sabbia farinosa. Con una spiaggia lunga 28 chilometri, l’atollo di Ouvéa cela paesaggi di un’incantevole bellezza.
Smeraldo circondato di blu, Maré, la più australe, è rinomata per la sua agricoltura, mentre Lifou, antico atollo, ospita un ampio altopiano centrale orlato da una corona di falesie.
Provincia più autentica, dove la popolazione è quasi interamente kanak, le îles Loyauté vivono al ritmo dei riti melanesiani. L'autorità dei capi tribù è ancora fortemente rispettata, i riti osservati e le tradizioni conservate. Per chi sa ascoltare, queste isole costituiscono il luogo perfetto per scoprire la realtà dell'organizzazione sociale kanak, ancora molto vivace. La leggendaria ospitalità degli abitanti facilita gli scambi. Non esitate a mostrarvi curiosi, pur essendo rispettosi!