Esperienza culturale a Tondaya (Kyoto) 2024 - Case Machiya, cerimonia del te ed esperienza in Kimono

( viene effettuato dal 06-01-2024 fino al 27-12-2024 )
 

Kyoto

Giornaliero dal 06/01 al 27/12/24 - Durata 60 minuti con partenza alle ore 11.00, 13.00 o 15.00 (NTA)

a partire da: € 120.00
Con ritrovo direttamente nel quartiere di Tondaya (la zona tessile di Kyoto), esperienza unica di 60 minuti circa che permetterà di visitare le tipiche case Machiya, di sperimenatare una breve cerimonia del te e provare ad indossare un vero kimono.
Assistenza in inglese inclusa.

Possibili orari (da richiedere alla prenotazione):
11.00 / 13:00 / 15:00

TONDAYA
Ichijo-noboru,Omiya-dori, Kamigyo-ku Kyoto-shi, Kyoto, 602-8226, Japan
https://goo.gl/maps/ok1CCLrhYT42
Presentarsi con almeno 10 minuti di anticipo rispetto all'orario di inizio

MACHIYA

La Machiya è un edificio tradizionale che unisce la bottega e l’abitazione. La sua struttura è molto particolare e il suo aspetto è molto bello, per questo le Machiya affascinano tanta giapponesi ancora oggi. Ancora oggi molte Machiya rimangono nel centro di Kyoto, ma stanno diminuendo man mano che la città si modernizza.

La storia della Machiya
La Machiya è nata nel Periodo Heian, e la sua forma è cambiata nel tempo con il mutare delle condizioni di vita degli abitanti.
La maggior parte delle Machiya che esistono attualmente sono state ricostruite tra la fine del Periodo Edo e il Periodo Taisho.

Una volta la parola “Machiya” indicava gli edifici nel mercato comunale a Kyoto. Quando il centro del mercato è stato trasferito a via Machi-koji (il nome attuale è via Shinmachi-dori) anche molti negozi si sono trasferiti, allineandosi lungo la strada. Il negozio aveva anche il ruolo di abitazione della famiglia dei negozianti, e questo tipo di edificio è stato chiamato “Machiya”.
Con il passare del tempo la via si è sviluppata in un centro commerciale, e negozi di uno stesso tipo si sono radunati lungo la stessa contrada. Ecco perché nel centro di Kyoto ci sono strade che hanno nomi di attività commerciali: per esempio Hanaya-machi-dori, la via dei fiorai, Shio-koji, la via dei negozi che vendono condimenti, Hari-koji, la via delle sartorie, ecc. Le strade commerciali hanno uno stretto rapporto con la Machiya. Una volta c’erano gabinetti pubblici, pozzi e luoghi per il bucato nelle strade di Kyoto. La strada era un luogo pubblico per lo scambio d’informazioni e la comunicazione, più che una semplice zona di passaggio.
Le Machiya erano allineate lungo le vie, e lo spazio racchiuso dagli edifici era il centro della comunità che viveva e lavorava insieme.
La stessa idea è il principio organizzativo anche della struttura interna della Machiya.

La struttura interna della Machiya
La Machiya è lunga e stretta, quindi è chiamata “casa a forma di anguilla”.
All’interno c’è un passaggio, chiamato Tori-niwa, ossia “il cortile per il passaggio”, che conduce dalla porta principale all’ingresso posteriore attraverso l’interno dell’edificio. Il passaggio comunica con tutti gli ambienti al pianterreno della Machiya, la bottega, la cucina e le stanze d’abitazione, quindi si può dire che il passaggio è in parte un luogo pubblico all’interno dell’edificio. Esso è considerato come esterno dai giapponesi, che distinguono rigorosamente tra interno ed esterno, e hanno l’abitudine di togliersi le scarpe quando entrano dentro alle case. Il passaggio è diviso in due parti, la parte pubblica vera e propria e una parte privata con una porta interna tra la bottega e la cucina.Insomma, nella Machiya pubblico e privato, esterno e interno si mescolano.

Le caratteristiche architettoniche della Machiya
Lungo la parete esterna che dà sulla strada c’è un recinto a forma di arco fatto di bambù, legno e metallo. Esso non solo protegge il muro dall’urina di cani e gatti, ma protegge anche dai ladri.
La caratteristica principale della Machiya sono le finestre e le porte a grata. Ce ne sono diversi tipi, e ogni grata ha forma e struttura particolari.
Le differenze indicano le diverse professioni. Per esempio, ci sono le grate tipiche delle bottiglierie, quelle dei negozi di riso, delle tintorie e delle sartorie.

La Machiya oggi
Le Machiya sono un tipo di abitazione antico e affascinante, ma è anche vero che la maggior parte delle persone che vi hanno abitato a lungo desiderano demolirle perché sono ormai diventate vecchie e scomode. Perciò ogni anno tante Machiya vengono distrutte, ma per fortuna esiste anche un movimento per la protezione delle Machiya.Vi sono in particolare giovani che rinnovano vecchie Machiya trasformandole in ristoranti, caffè o negozi. Essi riescono ad armonizzare la bellezza tradizionale delle Machiya con la sensibilità di oggi, creando un’atmosfera accogliente e simpatica.
Speriamo che queste Machiya rinnovate aumentino e siano amate dai giapponesi di oggi e di domani!


CERIMONIA DEL TE

La cerimonia del tè "Cha No Yu" in Giappone nacque per calmare la mente dei guerrieri prima di una battaglia. Il più grande e indiscusso maestro del tè era il monaco zen Sen-no-Rikkyu, vissuto nel XVI secolo, il quale trasformò la cerimonia in una grande forma d'arte e ne racchiuse il senso in quattro parole: wa armonia, kei rispetto, sei purezza, jaku tranquillità. Solo con una costante e attenta applicazione di queste regole, si potrà pienamente capire il senso profondo della cerimonia.

La cerimonia del tè si svolge utilizzando il tè Matcha, pregiato tè giapponese in polvere, ricco di proprietà benefiche per l'organismo umano e conosciuto fin dai tempi antichi come "elisir di lunga vita". E' necessario acquisire una particolare preparazione prima di poter accedere alla cerimonia, ogni azione viene svolta dopo un’adeguata meditazione, occorre riuscire a stabilire un legame fra l’uomo e il sacro.

Di grande importanza sono anche agli oggetti, gli “attrezzi del mestiere” che nel corso della cerimonia assumono un ruolo fondamentale. Il silenzio è tassativo durante la cerimonia, questo permette di potersi immergere nella natura osservando e ascoltando tutto quello che essa produce, per arrivare a dimenticare lo stress quotidiano e riuscire a sentirsi parte di essa.

Un’apposita stanza ospita i partecipanti alla cerimonia che devono entrare molto lentamente chinando la testa in segno di saluto e di rispetto e, dopo aver ammirato ed apprezzato il dipinto o la composizione floreale che è sempre presente nella stanza delle cerimonie, prendere posto ognuno su una stuoia detta tatami, sedendosi sui talloni e rimanendo con il busto eretto.

Tutto si svolge in una particolare atmosfera che si crea naturalmente con un gioco di luci e ombre dato dai raggi del sole che entrano dall’esterno in modo discreto e attenuato. l’atmosfera deve rilassare creando la sensazione di vuoto, permettendo alla mente di liberarsi da qualsiasi pensiero e riuscire così ad impegnarsi nella concentrazione. Dopo che gli ospiti si sono preparati, il maestro inizia la cerimonia preparando l’infusione, che consiste nell’aggiungere al tè Matcha acqua calda a circa 60° e mescolare con un particolare “frullatore” dello chasen fatto con una canna di bambù. La preparazione acquisterà immediatamente una splendida colorazione verde brillante e verrà servita in particolari tazze dette chawan, non perfettamente tonde e con il bordo ondulato.

Ogni persona a turno, dovrà fare due inchini dopo di che potrà prendere la ciotola, avendo cura di portare alla visione di tutti i partecipanti la sua parte più bella facendola girare verso di loro e quindi, sorseggiare il tè facendo sentire il rumore della deglutizione.

Esistono due tipi di cerimonia Koicha e Usucha.
Nella cerimonia Koicha si bevono solo alcuni sorsi da una sola tazza, non prima di averne ammirato la bellezza, per poi passare la tazza, ripulita con un tovagliolo nel punto dove si sono appoggiate le labbra, all’ospite accanto che ripeterà l’operazione.
Nella cerimonia Uscha ogni ospite beve tutta una tazza di tè, che poi restituisce al maestro, il quale laverà accuratamente la tazza, riempiendola nuovamente con altro tè e porgendola all’ospite successivo.


ESPERIENZA IN KIMONO

In origine il termine "kimono" veniva usato per ogni tipo di abito; in seguito è passato ad indicare specificamente l'abito lungo portato ancor oggi da persone di entrambi i sessi e di tutte le età. Il kimono è molto simile agli abiti in uso durante la dinastia cinese Tang.
Il kimono è una veste a forma di T, dalle linee dritte, che arriva fino alle caviglie, con colletto e maniche lunghe. Le maniche solitamente sono molto ampie all'altezza dei polsi, fino a mezzo metro. Tradizionalmente, le donne nubili indossano kimono con maniche estremamente lunghe che arrivano fin quasi a terra, chiamato furisode. La veste è avvolta attorno al corpo, sempre con il lembo sinistro sopra quello destro (tranne che ai funerali dove avviene il contrario), e fissato da un'ampia cintura annodata sul retro chiamata obi.

Molti credono che il kimono sia l'uniforme utilizzata nella pratica delle arti marziali giapponesi come Karate, Judo e Jujutsu, in realtà si tratta della Keikogi, il cui nome e modello varia a seconda della disciplina. Il kimono viene generalmente abbinato a delle calzature tradizionali giapponesi, specialmente ai sandali geta e zori (simili alle infradito) e a dei calzini che dividono l'alluce dalle altre dita chiamati tabi.

Note: RicordateVi di portare un paio di calzini


Accesso al Centro Culturale di Tondaya:
602-8226
Ichijo-agaru Omiya
Kamigyo-ku Kyoto, Japan
TEL: +81-075-432-6701
FAX: +81-075-432-6702
E-mail: info@tondaya.co.jp

Circa 15 minuti di Taxi dalla JR Kyoto Station

Circa 3 minuti a piedi dalla fermata dell'Autobus di Ichijo Modoribashi
(City bus)

Circa 3 minuti a piedi dalla fermata dell'autobus di Imadegawa Omiya
(City bus)
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